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Rivista di Storia di Monaco

Cercare Jacqueline CARPINE-LANCRE

7 risultati

Risultatos in Jacqueline CARPINE-LANCRE

Articolo della Numero 37 - 2013 - MARE NOSTRUM? IL PRINCIPE ALBERTO I Dl MONACO ED IL MARE MEDITERRANEO

Jacqueline CARPINE-LANCRE

Anche se il principe Alberto è sovrano di uno stato vicino al Mediterraneo, non è mai stato attratto da lui anche se, fino al 1882, lo percorre e soggiorna in paesi come la Spagna, l’Italia e l’Africa del Nord. Tuttavia, se preferisce i mari del Nord (dove è realizzato 80% delle operazioni delle sue campagne scientifiche), è l’istigatore della creazione della Commissione Internazionale per l’esplorazione scientifica del Mare Mediterraneo.

Testo in francese

Articolo della Numero 40 - 2016 - BERTON (1846-1909) VS BERTHON (1872-1934). DUE ARTISTI OMONIMI LEGATI A MONACO

Jacqueline CARPINE-LANCRE

Una confusione incredibile  e ingiustificabile ha causato, diversi decenni fà, una specie di "amalgama" di due artisti francesi, che hanno avuto qualche connessione con il Principato di Monaco. Paul Émile Berton, nato a Chartrettes nel 1846 e morto a Parigi nel 1909, presentò paesaggi al Salone Internazionale delle belle Arti di Monte Carlo ogni anno, dal 1894 al 1903. Paul Louis Joseph Berthon, nato a Villefranche-sur-Saône nel 1872 e morto a Sceaux nel 1934, realizzò due manifesti di libreria per il libro del principe Alberto I, La Carrière d’un navigateur. Su richiesta della principessa Alice, eseguì illustrazioni per i programmi d'opera presentati nel 1900 al Teatro di Monte Carlo.

Testo in francese

Articolo della Numero 39 - 2015 - SPECCHI DEL PRINCIPATO. I PADIGLIONI DEL PRINCIPATO ALLE ESPOSIZIONI UNIVERSALI (1873-1913)

Jacqueline CARPINE-LANCRE

A metà del secolo XIX, Gran Bretagne e Francia organizzano le prime esposizioni universali dei tempi moderni. Nel 1876, infatti, il principe Carlo III insieme a François Blanc stabiliscono, di comune accordo, di aderire al "concerto delle nazioni". D'ora in poi, Monaco partecipa, dunque, alla maggior parte di questi eventi che si svolgono in tutta Europa. Lo studio di questi padiglioni e di quello che contenevano, permette di definire in modo significativo lo sviluppo, non solo economico, ma anche culturale, artistico e scientifico del Principato. Tutto ciò conferma le due tendenze rivelate dagli studi sempre più approfonditi dedicati a questi incontri internazionali ovvero: il cammino verso la modernità e l'affermazione dell'identità delle nazioni.

Testo in francese

Articolo della Numero 13 - 1989 - IL PRINCIPE ALBERTO DI MONACO E L'ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI 1889

Jacqueline CARPINE-LANCRE

Monaco partecipa all’Esposizione Universale del 1889. La superficie dedicata al principato è limitata, ma ben situata. Il padiglione, costruito da Ernest Janty, ed il suo giardino, evocano la luminosità, le colori et la vegetazione lussureggiante di Monaco. Fra gli altri, l’Esposizione dà l’opportunità di presentare il risultato delle prime campagne di ricerca in mare che fece il principe Alberto. La sua notorietà come scienziato rispettabile è fondata grazie a questo, agli strumenti che furono utilizzati e alla sua participazione a parecchi congressi internazionali.

Testo in francese

Articolo della Numero 43 - 2019 - Due vedette erudite del Mediterraneo. Villefranche-sur-Mer e Monaco (1880-1914)

Jacqueline CARPINE-LANCRE

Già nel 1876, Carl Vogt sostenne la creazione di un centro di ricerca a Villefranche-sur-Mer, per le sue particolarità faunistiche e topografiche del luogo. Durante gli anni 80 dell’Ottocento, furono intraprese diverse iniziative, ma causarono difficoltà tra i protagonisti: il francese Jules Barrois, lo svizzero Hermann Fol e il russo Alexis Korotneff. Quando il Principe Alberto I di Monaco trascorse diversi mesi nel Principato nel 1890, tutti questi personaggi cercarono di ottenere il suo aiuto.

La priorità del principe fu di continuare il suo lavoro oceanografico. Effettuò una quindicina di viaggi al largo di Monaco, a bordo dello yacht di Fol, l’Amphiaster. Poté quindi familiarizzare con l’uso di una nave a vapore. Gli apparati, in particolare le nasse e le reti di chiusura che progettò e / o migliorò e quelli che furono sviluppati da Fol, furono oggetto di studi comparativi, per la manovra e i risultati che consentirono di ottenere. Le relazioni del Principe con gli oceanografi di Villefranche-sur-Mer, prima e dopo la creazione del Museo Oceanografico, saranno limitate a relazioni di buon vicinato, scambi di animali e informazioni. Non daranno mai origine a un programma di ricerca congiunto.

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Articolo della Numero 42 - 2018 - Il principe Alberto I ed il settore marittimo: naufragato, salvatore e protettore

Jacqueline CARPINE-LANCRE

La vocazione di navigatore del principe Alberto I nasce grazie ad un’inclinazione precoce, irresistibile, che prova per il mare. Tutto cio’ non è limitata, come la memoria colletiva tende a restringere, al suo lavoro scientifico e al suo contributo decisivo al progresso dell’oceanografia. Il numero e la complessità delle attività umane, legate al settore marittimo, stimolano infatti numerose iniziative dal principe. 
I “pericoli, o fortune, del mare”, nei quali a turno è salvatore, o subisce il naufragio, lo spingono a creare un’Unione marittima internazionale che mira a colmare le lacune del diritto internazionale nel settore dell’abbordaggio, delle collisioni ed dell’assistenza marittima. Da 1886, si fà l’apostolo paladino di una gestione oculata delle risorse alieutiche. Delle disposizioni normative e legislative sono indispensabili per evitare qualsiasi eccessivo sfruttamento. Soltanto degli studi scientifici possono portare ad una legislazione responsabile, tanto meglio se sono effettuati nell’ambito di commissioni internazionali, come quelle adottate a Ginevra per l’Atlantico ed il Mediterraneo, nel 1908. Inoltre, sovrano di uno paese litoraneo, il principe Alberto I emette una ventina di ordinanze sovrane, e fa costruire varie infrastutture nel porto di Monaco, a fine di migliorare la configurazione naturale del sito.

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Articolo della Numero 44 - 2020 - Dall’ancora alla penna, dall’articolo al libro. Alberto I di Monaco e la genesi della Carrière d’un navigateur

Jacqueline CARPINE-LANCRE

Dall’adolescenza, Alberto, principe ereditario di Monaco, adottò due principi; essere utile e lasciare un ricordo delle sue attività. Una corrispondenza, familiare e amichevole, attiva e apprezzata dai destinatari, lo portò verso la creazione letteraria: raccontare gli episodi più importanti del suo percorso marittimo.
Nel 1888 e nel 1899, pubblicò due articoli nella prestigiosa Revue des deux mondes. Gli obblighi principeschi determinarono una pausa che si concluse sei anni dopo con tre testi pubblicati nella Nouvelle Revue: « À la chasse », « La mort d’un cachalot » et « L’âme du marin ». La serie si concluse con degli articoli nella Revue de Paris, poi nella
Grande Revue, e infine nella Revue scientifique.
Ma, molto presto, mostrò la sua volontà di riunire in un libro questi articoli, i quali, dalla seconda pubblicazione, vennero integrati dalla didascalìa « La carrière d’un navigateur » prima del titolo.

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