La vocazione di navigatore del principe Alberto I nasce grazie ad un’inclinazione precoce, irresistibile, che prova per il mare. Tutto cio’ non è limitata, come la memoria colletiva tende a restringere, al suo lavoro scientifico e al suo contributo decisivo al progresso dell’oceanografia. Il numero e la complessità delle attività umane, legate al settore marittimo, stimolano infatti numerose iniziative dal principe.
I “pericoli, o fortune, del mare”, nei quali a turno è salvatore, o subisce il naufragio, lo spingono a creare un’Unione marittima internazionale che mira a colmare le lacune del diritto internazionale nel settore dell’abbordaggio, delle collisioni ed dell’assistenza marittima. Da 1886, si fà l’apostolo paladino di una gestione oculata delle risorse alieutiche. Delle disposizioni normative e legislative sono indispensabili per evitare qualsiasi eccessivo sfruttamento. Soltanto degli studi scientifici possono portare ad una legislazione responsabile, tanto meglio se sono effettuati nell’ambito di commissioni internazionali, come quelle adottate a Ginevra per l’Atlantico ed il Mediterraneo, nel 1908. Inoltre, sovrano di uno paese litoraneo, il principe Alberto I emette una ventina di ordinanze sovrane, e fa costruire varie infrastutture nel porto di Monaco, a fine di migliorare la configurazione naturale del sito.
Testo in francese